Nicola Lombardi, I ragni zingari, Edizioni XII,2010.
Recensione di Simone Barcelli
Uscire da un incubo per entrare in un altro, e in un altro ancora. Michele, il protagonista di questo romanzo, di ritorno dall’Albania dopo lo sciagurato armistizio, con una brutta ferita alla tempia e il senso di smarrimento che reca ogni reduce dal fronte, si ritrova catapultato, suo malgrado, nella realtà allucinatoria che il destino ha imbastito per lui.
La recente sparizione del fratello Marco gli impone di restare in famiglia quando invece dovrebbe andarsene, e anche alla svelta, perché ha disertato e verranno a cercarlo. Angosciato e confuso, cerca di interagire con i familiari ma non può trovare alcuna risposta nella pazzia di zio Berto e nel troppo dolore della madre.
Adele, l’inconsapevole sorella, sarà la chiave per scardinare il mistero perché l’inconfessabile è racchiuso nelle pagine del suo diario.
Michele troverà la forza di andare fino in fondo, vincerà la paura che lo attanaglia e farà quel che deve, quel che è giusto; ma dovrà vedersela con l’incubo di quei ragni zingari che riemergono prepotenti dalle storie (e dagli specchi) di quand’era fanciullo, da quei racconti sempre in bilico tra realtà e fantasia di nonno Adelmo che, al sol pensiero, incutono ancora vivo terrore, non solo in lui.
Nicola Lombardi, autore noir già noto agli appassionati del genere, ci regala una storia cruda scandita dalla lentezza dei travagliati stati d’animo del protagonista, con una scrittura fluida, essenziale, coinvolgente.
Quell’intreccio tra mondo contadino che va scomparendo e il tragico fatto d’armi che vorremmo rimuovere dalle nostre coscienze, rimane pur sempre parte integrante del nostro vissuto, così pure la paura e l’inquietudine di Michele, le stesse che avvertiamo ancor oggi in questo periodo di profonde incertezze.
Fate attenzione agli specchi perché con la coda dell’occhio potreste vedere anche voi questi ragni zingari.
Il libro, originariamente pubblicato da Edizioni XII nel 2010, è oggi disponibile nella nuova edizione proposta da Solfanelli Editore.