Viola Talentoni, Il sole dietro le nuvole, MdS Editore, 2013.
Recensione di Simone Barcelli
Viola Talentoni è una giornalista scrittrice forlivese che dopo aver dedicato tempo e fatica a raccontare la vita dei colleghi romagnoli Max David, Renato Serra e Rino Alessi, si è interessata anche alla figura di Peter Kolosimo, che pure bazzicò la Romagna per via dell’amicizia fraterna con Alberto Silvestri: in “Peter Kolosimo. Dall’Atene di Romagna all’archeologia spaziale” (Il Ponte Vecchio, 2007), Silvestri intreccia i suoi ricordi (per larga parte inediti, così come l’apparato iconografico) con il profilo letterario che Viola Talentoni cura da par suo sul noto divulgatore di paleoastronautica.
Viola Talentoni aveva anche un romanzo nel cassetto da tempi immemorabili, che prende finalmente corpo con la pubblicazione di “Il sole dietro le nuvole” (MdS Editore, 2013).
Stavolta, pur romanzando, la giornalista racconta qualcosa di sé, scrivendo di avvenimenti anche tragici del suo passato, quando nel 1943 i bombardamenti alleati arrivarono a devastare i dintorni di Livorno, dove abitava.
Ambientato tra la Toscana e la Romagna, la storia vede Tina, la protagonista, diventare donna in un periodo davvero burrascoso del nostro recente passato, quando la mancanza di qualsiasi certezza non permetteva di delineare, nemmeno a grandi linee, il proprio futuro. I turbamenti giovanili di Tina s’intrecciano con l’esistenza di amici e parenti, travolti dagli avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale, in un’attesa che pare non avere mai fine.
Eppure, tra paure e delusioni, anche per Tina arriverà la consapevolezza di essere uscita da quel tunnel d’incertezza, quando finalmente scorgerà in cielo l’immagine che dà il titolo al romanzo, descritta magistralmente dall’autrice nelle ultime pagine.
Un romanzo che si legge tutto d’un fiato, in grado di arricchire il lettore con un bel carico di emozioni.