Francesco Verona, Antica civiltà atlantica e ruolo dei Shardana-Tirreni, PTM Editrice, 2007
Recensione di Simonetta Santandrea
Questo libro appare subito assai più di un semplice saggio di storia o archeologia.
Vi è spazio per riflessioni cosmologiche, politiche, escatologiche…
Nascono da sé le eterne domande quali: siamo soli nel cosmo? Da dove viene e cos’è la vita? Cosa c’è dopo la morte?
Ecco, questi sono alcuni dei quesiti che emergono nel corso della lettura.
Quanto all’impianto dell’opera, vi sono ben due prefazioni, un’introduzione, sei tavole propedeutiche seguite da quindici brevi ma intensi capitoli, una piccola parentesi teologica (e non solo) in appendice, una postfazione, un documentario fotografico ad arricchire le parole d’immagini, una bibliografia nutrita.
Prepotente, nella storia della Sardegna, è la presenza di luoghi comuni secondo i quali, per esempio, pare che i Sardi antichi avessero in odio il mare e vivessero di pastorizia.
Francesco Verona decide di scavalcare questi stereotipi e di seguire un arduo percorso che l’ha portato a elaborare una sua personale teoria sulla storia sarda.
Per capire meglio le origini della cultura isolana e la sua connessione con la civiltà Atlantica, l’autore parte dallo studio del Crizia e del Timeo di Platone, analizza a fondo Erodoto, Diodoro Siculo, Omero, Plutarco e Strabone. E lo fa in lingua originale (greco).
Tralascia gli scritti latini che, a suo parere, potrebbero essere stati influenzati nei contenuti dal potere centrale che non vedeva di buon occhio la resistenza sarda.
L’autore ha creduto opportuno rimarcare il suo pensiero sull’origine della civiltà in senso assoluto utilizzando i reperti che gli scavi archeologici ci hanno consegnato e rifacendosi alla storia non scritta, cioè al mito.
Fattore rilevante da lui osservato è come vi siano segni di civiltà che risalgono a 25.000 anni prima di Cristo nell’Europa Occidentale e non in altre parti del mondo.
Almeno per quanto si sa fino ad oggi.
Ciò che lo ha colpito è che sembra esserci una frattura fra il periodo medio del Paleolitico superiore e il Neolitico che vediamo poi esplodere in tutto il globo.
“Ogni avvenimento che accade in un sol punto del nostro pianeta è necessariamente legato a tutto il resto come in una grande ragnatela”.