L’enigma del manoscritto Voynich, Edizioni Mediterranee, 2008.
Recensione di Simonetta Santandrea
Come la storia dell’uomo anche la storia della letteratura è costellata di misteri, di enigmi che da sempre appassionano esperti e curiosi: dall’interpretazione e decifrazione dei linguaggi antichi, fino ai misteri dei libri scomparsi, passando per le migliaia di falsi e apocrifi che hanno sempre costellato la storia della cultura.
Uno di questi misteri, per alcuni il più grande e inspiegabile è il manoscritto di Voynich, sul cui conto le storie si moltiplicano e si intrecciano, così come le interpretazioni.
Se per qualcuno questo strano manoscritto, compilato in una lingua sconosciuta e mai decifrata, costellato di illustrazioni di piante e di animali sconosciuti, risalente più o meno al 1500, è da considerarsi un cimelio alieno, per altri sarebbe un trattato di erboristeria o un libro cifrato legato a qualche setta o massoneria, per altri ancora sarebbe semplicemente una beffa.
Uno scherzo talmente ben congegnato e studiato da resistere ai secoli, la cui storia ci viene raccontata in modo avvincente dall’argentino Marcelo Dos Santos in questo suo libro dal titolo “L’enigma del manoscritto di Voynich” edito da Edizioni Mediterranee.