Giovanna Capucci, Madre per sempre, Aletti Editore, Villanova di Guidonia, Roma, 2018, pagg.173, € 16,00
Recensione di Viola Talentoni
Giovanna Capucci ha iniziato a scrivere come poetessa, ottenendo premi e riconoscimenti. Ha continuato anche come narratrice, e con quest’ultimo romanzo, Madre per sempre, ha raggiunto una profonda maturità artistica.
La trama è abbastanza semplice: una storia d’amore e disinganni, accompagnata da avvenimenti familiari spesso drammatici. Ma dappertutto c’è la forza dei sentimenti, narrati dalla scrittrice con rigore e sensibilità, in uno stile piano e coinvolgente. L’autrice stessa si lascia trascinare dalla personalità delle sue creature, sfaccettata come quella di tutti gli esseri umani; e conduce il lettore, preso e affascinato, fino ad una conclusione che ci lascia finalmente rasserenati, dopo le vicende burrascose e i giorni amari della storia.
Protagonista del libro è una famiglia agiata che vive in una villa sulle colline vicino a Cesena. Il parco che circonda la villa è importantissimo in tutta la narrazione, con l’avvicendarsi delle stagioni, la fioritura primaverile e le foglie gialle autunnali: la scrittrice non si stanca di raccontarlo senza mai annoiarci, anzi facendo vivere anche noi nella natura splendida della campagna collinare romagnola che tanto spesso, nella moderna vita frenetica e consumistica, viene poco osservata e poco amata.