Gianni Nigro, Il tuo ultimo sguardo, Edizioni Etabeta, Lesmo, 2019, pagg.286, €.18,00
Recensione di Viola Talentoni
Gianni Nigro è uno scrittore di talento, ma non prolifico. Dopo due libretti di racconti, pubblicò un bel romanzo giovanile, “La mia ragazza è una drogata”, che ebbe molto successo e una seconda edizione.
Dopo parecchi anni, un’altra raccolta di racconti. In seguito ha pubblicato dietro ordinazione una serie di testi di didattica informatica. Finalmente, quest’anno, un nuovo romanzo, “Il tuo ultimo sguardo”.
È una storia affascinante, un intrigo surreale nel quale la vita e la morte si intrecciano: i vivi certe volte non sono proprio vivi, i morti non proprio morti. Tutti i personaggi hanno sentimenti forti e profondamente umani, anche quando umani non lo sono più. Il protagonista è Ned, un uomo non più giovane ma neanche vecchio, al quale, dopo il suicidio per amore, è stata concessa una seconda possibilità di vita. Questa volta saprà sfruttarla a piene mani: avrà un nuovo amore, profondo e gratificante; con la nuova compagna compirà lunghi viaggi per il mondo, dall’Argentina alla Svezia, anni vissuti intensamente con tutta la bellezza e la gioia del viaggio e delle scoperte, ma anche rallegrati da tutti i piaceri della vita, i cibi saporiti di ogni regione, i cappuccini, la birra, il sole a mezzanotte delle notti nordiche.
Ma non solo; nella vita precedente Ned aveva avuto un rapporto difficile, conflittuale, col padre. Un padre famoso, intelligente, attaccatissimo al figlio ma prepotente e iracondo. Morto da molti anni, ma qui, dove i morti non sono mai del tutto morti ma possono interagire coi vivi, c’è la possibilità di ricostruire col figlio un rapporto affettuoso e rasserenato.
Un romanzo difficile, infine, ma di grande originalità. Ci lascia stupiti, e affascinati da questa avventura straordinaria che è la vita, strettamente intrecciata con la morte non solo nel romanzo.