L’enigma Caravaggio, Armando Editore, 2010.
Recensione di Simonetta Santandrea
‘L’enigma Caravaggio’. Questo il titolo del libro in cui viene narrata la soluzione cui sono giunti Silvano Vinceti e Giorgio Gruppioni artefici dell’operazione che ha portato all’attribuzione delle ossa rinvenute nella fossa comune di Porto Ercole a Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio.
La pubblicazione, edita da Armando, apre di fatto nuovi scenari nel campo delle scoperte in ambito storico.
“Infatti – ha affermato Vinceti – la ricerca storiografica fornisce i punti di riferimento documentali, una sorta di mappa, sui quali possono intervenire scienza e le tecnologie per indagare e comprovare origini e autenticità”.
Un connubio di saperi che già prevede nuove applicazioni.
“Siamo intenzionati – ha annunciato Vinceti a questo proposito – a lavorare sui resti attribuiti a Giotto, custoditi a Firenze, su cui 15 anni fa l’Università di Pisa tentò un primo approccio di ricerca, appurando l’alta presenza di piombo nei resti del pittore. Ma grazie ai nuovi strumenti di cui disponiamo oggi, gli stessi utilizzati per Caravaggio, (come il test con carbonio o quello del dna) ora possiamo completare il lavoro e giungere a definizioni più precise sia sulle cause della morte e su aspetti biografici di Giotto”.
Questo non è che l’ultimo evento, da un punto di vista cronologico, legato alla celebrazione del quarto centenario dalla morte del celebre pittore Michelangelo Merisi detto Caravaggio.
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