Qualche anno fa, durante una intervista, Maria Pia Fabbri ci confessò che oltre alla pittura e alla scultura, di cui si era sempre interessata scrivendone libri e articoli, oltre ai miti e alle leggende della civiltà contadina romagnola su cui aveva scritto due libri importanti, avrebbe voluto approfondire le sue conoscenze di astronomia. Ed ecco, pochi mesi fa, uscire questo suo bel libro sullo Zodiaco.
Come si sa, lo Zodiaco è quella zona della sfera celeste entro cui si muovono i pianeti e la luna, e contiene le dodici costellazioni cui corrispondono i dodici segni zodiacali.
Riferendosi a ciascun segno la scrittrice ci parla dei miti, le divinità, le leggende che da sempre l’umanità ha creato per spiegarsi le origini e i misteri della vita e dell’universo che ci circonda.
Il libro è ricco di storie, di personaggi, di racconti immaginari che misteriosamente si ritrovano da una civiltà all’altra, di date che costituiscono festività per la nascita di esseri divini, come il 25 dicembre, che per noi cristiani è la nascita di Gesù, mentre nel Messico precolombiano nasceva Anszalicotl e in Egitto si festeggiava la nascita del dio Horus.
In ogni capitolo troviamo anche il significato delle pietre preziose appartenenti al segno, usate tuttora nella cristallo-terapia.
IL volume è ricchissimo di fotografie di quadri, reperti antichissimi, statue e rilievi, memorie di civiltà sepolte e dimenticate, ma capaci di stupirci e farci riflettere. E dopo tutte queste storie di stelle, uomini e deità, la scrittrice chiude con un bellissimo commento:
“Vero è, tuttavia, che quando noi alziamo gli occhi al cielo non riusciamo a vedere queste visioni paurose, drammatiche, angoscianti e sublimi. Vediamo bensì uno spettacolo che ci affascina per la sua stupefacente bellezza, vediamo algidi magnifici brillanti incastonati nel blu vellutato della notte: le Vaghe stelle dell’Orsa…”.